Il significato di un intreccio

Abbiamo passato la giornata accolti dalla meravigliosa comunità delle suore del magnificat di Tsironomandidy, che vivono in un angolo nascosto della città pieno di gioia e spensieratezza. Arrivati ci è stato chiesto di celebrare con loro la messa della giornata; i loro canti rimangono per me un’esperienza mistica di questo viaggio, qualcosa di indescrivibile. Ti cullano con le loro voci, il mio corpo puntualmente si ferma mentre li ascolto, chiudo gli occhi, mi faccio avvolgere da quella melodia che mi riempie il cuore, tutto diventa sereno attorno a me, provo un senso di pace.

Tutti insieme ci siamo dedicati poi al lavaggio di panni e capelli, un momento di vera comunità. L’odore di sapone di marsiglia si sprigiona per tutto il giardino, l’acqua scorre lungo i fossetti e irriga le piante, le chiacchiere attorno ai lavatoi, i sorrisi. Tutto è vero, ogni istante di questa mattinata è il dipinto di una comunità che sta crescendo che assomiglia quasi ad una famiglia, mi sento in una seconda casa.

Poi il pranzo; le suore di questa comunità non sono come tutte le altre che ho incontrato nella mia vita. Ci hanno mostrato la gioia di essere fratelli a distanza di chilomentri. Terminato il pranzo inizia la musica, loro si alzano ed iniziano a ballare, alcuni di noi si uniscono e nel giro di qualche secondo tutti quanti ci ritroviamo a danzare seguendo maldestramente i passi di queste meravigliose donne, tutti con il sorriso in volto, tutti spensierati, come bambini.

Nel pomeriggio alcune di noi decidono di fare le trecce, forse perché quest’aria malgascia ci è un po’ entrata dentro ed è come se volessimo dire “eccoci, guardate, siamo un po’ come voi ora!”. Come se volessimo mostrare che questo viaggio che ci sta riempiendo dentro ha bisogno già di essere testimoniato, come se questi intrecci ci dessero la conferma che il cambiamento che stavamo cercando forse è già in atto e non ce ne siamo ancora resi conto.

Virginia

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