The sea was my greatest fear

È il quinto giorno di route nonché l’ultimo giorno di servizio in Grecia. Oggi ho avuto la possibilità  di rivedere il gruppo di fratelli nigeriani (quattro sorelle e un fratello più piccolo) dai 12 ai 4 anni che avevo incontrato per la prima volta il primo giorno di servizio. Con loro c’erano anche una coppia di fratelli maschi greci di dieci e otto anni e un bimbo, sempre greco, di sei. Quest’ultimo, appena arrivato dalle suore di Madre Teresa, ha incominciato subito a dimostrare a tutti affetto, giocando, ridendo e scherzando con noi ( Margot e Massimo ed io). Dopo aver caricato tutti nel furgoncino siamo partiti alla volta del mare. Qui le bambine hanno dimostrato tanto timore nei confronti del mare. Nicole, la più grande tra le sorelle, mi ha raccontato che per loro era la seconda volta in spiaggia. Dopo tante urla mischiate a risate siamo riusciti a stare tutti bene in acqua, a tal punto che le bambine giunto il momento di tornare sul furgone non volevano uscire dall’acqua che tre ore prima tanto le spaventava. Una di loro, la più piccola tra le bimbe, non riuscì ad arrivare tanto avanti, la schiuma e le onde la terrorizzavano ma adorava la sabbia bagnata e stava vicino al suo fratellino piccolo, Joseph, che con la palla si divertiva a giocare con Massimo. Io e Nicole decidemmo di provare a fare una “nuotata” , ci fermammo un po’ lontano dagli altri bambini e lei mi disse “ I am very happy, the sea was my greatest fear “ che per chi come me non è molto bravo in inglese significa “sono molto felice, il mare era la mia più grande paura”. Sono stata felice oggi, felice di aver condiviso un momento e un’esperienza tanto significativa per lei e tutti loro.

Virginia

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